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Giacomo Mancini1908 - 2003

GIACOMO MANCINI
(Cosenza il 21.4.1916; Cosenza 8.4.2002)
Figlio di Pietro Mancini e di Giuseppina de Matera.
Il padre fu tra i fondatori del socialismo meridionale. Primo deputato socialista della Calabria nel 1921, illustre penalista. Prefetto di Cosenza dopo la Liberazione. Ministro nel primo governo di Liberazione nazionale. Eletto all'Assemblea Costituente nel 1946. Senatore di diritto nel 1948. Presidente Emerito della Corte Costituzionale.
Il nonno, Giacomo, nel 1870, appena ventenne, partecipò, con i bersaglieri di La Marmora, alla breccia di Porta Pia e alla presa di Roma.
Si laurea in Giurisprudenza a Torino. Avvocato.
Nel 1944 entra a far parte della Resistenza. Giuliano Vassalli gli affida l'organizzazione clandestina di Roma della zona Trionfale-Prati.
Dall'incontro con Giuliano Vassalli inizia la militanza nel Partito Socialista.
Rientrato a Cosenza, dopo la Liberazione, diventa segretario della Federazione provinciale del PSI. Nel gennaio del 1953, viene eletto segretario regionale del PSI. Nel 1956, dopo la feroce invasione sovietica dell'Ungheria, Pietro Nenni, segretario nazionale del PSI, lo chiama a dirigere l'organizzazione nazionale del partito.
Nel 1969 diviene vice-segretario. Il 23 aprile 1970 viene eletto dal comitato centrale, dall'unanimità, segretario nazionale del PSI.
Attestò il PSI sulla linea dell'autonomia dal PCI e dalla DC.
Strenuo garantista e favorevole allo sviluppo dei diritti civili, Mancini intervenne alla Camera, da segretario, per difendere la legge sul divorzio, firmata dal deputato socialista, Loris Fortuna, chiarendo alla DC che i socialisti, seppure alleati di governo, non avrebbero mai rinunciato al loro impegno per un Paese più civile è più moderno.
E il PSI vinse, con i radicali di Marco Pannella, amico di Mancini, la battaglia, laica e democratica, nel 1975.
Con Mancini segretario, iniziarono l'ospitalità e il sostegno ai socialisti in esilio : i compagni spagnoli, tra cui Felipe Gonzalez, i portoghesi, in primis Mario Soares. In precedenza, fin dal termine degli anni Sessanta, il leader socialista sviluppò relazioni, molto strette, con i socialisti greci, come i fratelli Alekos e Stathis Panagulis-perseguitati dal regime dei colonnelli greci-divenuti cari amici di Mancini.
Eletto deputato, per la prima volta, nel 1948.
Siede in Parlamento dalla I alla X legislatura.
Ministro della Sanità nel primo governo Moro (4-12-1963/22-7-1964).
Ministro ai Lavori Pubblici nel secondo (22-7-1964/23-2-1966) e terzo governo Moro (23-2-1966/5-6-1968) e nel primo (12-12-1968 / 5-8-1968) e secondo (5-8-1969/ 27-3-1970) governo Rumor.
Ministro del Mezzogiorno nel quinto governo Rumor (14-3-1974/23-11-1974).
Come Ministro della Sanità, impone il vaccino Sabin, che debella la poliomielite in Italia. Come Ministro dei Lavori Pubblici, combatte la speculazione edilizia, intervenendo per denunciare, alla Camera, i "fatti mostruosi" di Agrigento, per salvare l'Appia Antica di Roma ed in numerose altre occasioni tanto da ottenere il riconoscimento, unanime, del Parlamento Italiano che, unico esempio, nella storia d'Italia di tutti i tempi, gli conferisce la Medaglia d'Oro per la sua attività.
Completa l'Autostrada Milano- Napoli, fa costruire la Salerno-Reggio Calabria, la Roma-Civitavecchia, la Roma-Aquila-Pescara e tante altre sedi stradali, in ogni parte d'Italia, avviando la costituzione di un enorme patrimonio di infrastrutture, tra le quali porti (Gioia Tauro), aeroporti (Lamezia Terme), oltre a difendere Venezia dall'abbassamento del fondo marino, la Torre di Pisa dalla sua pericolosa inclinazione, Firenze dall'alluvione, che l'aveva devastata, nel novembre del 1966.
Crea la Commissione Nazionale di Studi contro il degrado idrogeologico, presieduta dal prof. De Marchi, i cui risultati sono, ancora oggi, gli unici, che abbiano offerto un quadro completo dei gravi problemi di degrado, che persistono.
Opera per la ristrutturazione e la ricostruzione della zona del Vajont, distrutta dall'alluvione, e per la ricostruzione del Belice. Definisce l'unica legislazione urbanistica del nostro Paese, la Legge Ponte del 1967, seguita da quella sugli standard edilizi del 1968, oltre alla Legge per l'edilizia economica e popolare. Lancia il progetto per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, per il quale indice una gara internazionale; progetto che, quando lasciò la guida del dicastero, viene abbandonato, per essere ripreso solo dopo molti decenni.
L'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria gli conferì la laurea honoris causa in Pianificazione urbanistica e territoriale-per il suo impegno, costante e concreto, in Parlamento, nel governo, come Sindaco di Cosenza- a favore di uno sviluppo ordinato del territorio e per la difesa del suolo.
Nel settore della cultura, il suo impegno fu determinante per la costruzione, ad Arcavacata (CS), dell'Università della Calabria e per la pubblicazione, nel 1973, del primo quotidiano, realizzato nella regione, "Il Giornale di Calabria", diretto da Piero Ardenti. Nel 1949, insieme agli avvocati Raffaele Cundari e Mauro Leporace, aveva istituito il "Premio Sila" con l'obiettivo di collegare gli intellettuali e gli scrittori calabresi con il mondo della cultura nazionale ed europea.
Al Ministero del Mezzogiorno riesce, a tempo di record, a realizzare l'opera di risanamento del Porto di Napoli, a creare la Finanziaria Meridionale per sostenere le piccole e medie imprese del Sud, oltre che a rinnovare e potenziare la politica degli incentivi allo sviluppo della Cassa del Mezzogiorno. Il suo meridionalismo, concreto e incisivo, è ricordato, e ancora rimpianto, a circa 20 anni dalla scomparsa.
Impegnato al servizio della sua regione, la Calabria, e della sua città, Cosenza.
Il 5 dicembre 1993 è eletto Sindaco di Cosenza.
E' il primo Sindaco, scelto direttamente dai cittadini.
Nel maggio 1997 viene confermato per il secondo mandato, con un voto plebiscitario, al primo turno.
Cambia il volto della città, avviando una intensa, fruttuosa e rimpianta, anche dagli avversari, attività, nella quale evidenzia il suo pensiero, le sue capacità realizzatrici, le sue curiosità innovative
L'8 aprile 2004, in occasione del secondo anniversario della morte dell'On. Giacomo Mancini, viene istituita la «Fondazione Giacomo Mancini Onlus».
Roma Capitale ha intitolato una via al più volte ministro, parlamentare e segretario nazionale del Psi, Giacomo Mancini.

Il fondo è stato donato alla Fondazione dagli eredi di Giacomo Mancini.

Giacomo Mancini

1908 - 2003

Fascc. 2.468 Video 583

Schedatura informatizzata a cura della Pro Archiviis Società Cooperativa, con sede in Mendicino (CS), anche con la collaborazione della CCIAA di Cosenza.

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